Il Caso Madoff: la più grande truffa di Wall Street prima della dichiarazione sulla lucidità di Biden

Il Caso Madoff: la più grande truffa di Wall Street prima della dichiarazione sulla lucidità di Biden

E nonostante i miei importantissimi impegni1, siamo giunti finalmente alla tanto attesa terza puntata di questa catastrofe2 di editoriale.

Bernard Madoff, un tempo considerato un guru della finanza newyorkese, ha perpetrato la più grande truffa della storia di Wall Street, accumulando un buco di 50 miliardi di dollari. La sua frode ha coinvolto un vasto numero di investitori, da personaggi pubblici facoltosi a grandi istituzioni finanziarie come Fairfield Sentry, Kingate e Optimal.

E come operava questo genio del male?

Tutto nasce durante una vacanza in Italia, precisamente alla corte del Ponzi nazionale.

Proprio così: Madoff attraeva clienti promettendo rendimenti annuali tra il 10% e il 12%. In realtà, utilizzava i fondi dei nuovi investitori per pagare i rendimenti promessi a quelli più anziani, un classico schema Ponzi, per l’appunto.

Ma data la visione del big dream americano, lo fece come lui, ma più in grande.3 All’inizio, il suo operato sembrava vincente e la sua reputazione era solida, ma con la crisi economica del 2008, l’afflusso di nuovi capitali si è arrestato, portandolo a non poter onorare le promesse fatte.

Il dubbio è questo: possono ripetere il medesimo errore migliaia di persone anche conoscendone la truffa?

Perseverare è diabolico, d’altronde.

Nato a New York il 29 aprile 1938, Madoff mostrò fin da giovane un talento per la finanza. A soli 22 anni fondò la sua società, la Bernard Madoff Investment Securities, e divenne uno dei pionieri della borsa elettronica, nonché presidente del Nasdaq nel 1990. La sua reputazione nella comunità ebraica lo rese noto come il "Jewish Bond", simbolo di sicurezza e stabilità.

La sua capacità di garantire rendimenti costanti attirò l’attenzione di Harry Markopolos4, un analista finanziario che, già nel 1999, avvertì la Securities and Exchange Commission (SEC) dei rischi legati a Madoff. Nel 2005, denunciò nuovamente il suo fondo, definendolo il "più gigantesco schema Ponzi del mondo". Tuttavia, le sue preoccupazioni furono ignorate.

La situazione si complicò nel 2008, quando la crisi economica generò un'ondata di richieste di disinvestimento. Madoff, incapace di far fronte a 7 miliardi di dollari5 di riscatti, confessò il suo operato il 10 dicembre 2008. Quando gli agenti dell’FBI lo arrestarono il giorno successivo, ammise di non avere spiegazioni per giustificare il disavanzo.6

La truffa di Madoff ha colpito non solo piccoli risparmiatori, ma anche fondazioni benefiche, organizzazioni caritatevoli e istituzioni finanziarie di alto profilo. Lo schema di gestione fondi era basato su un'illusoria stabilità, dove il denaro dei nuovi investitori serviva a coprire gli interessi di quelli già coinvolti.

Il 13 marzo 2009 iniziò il processo e, alla fine, Madoff fu condannato a 150 anni di carcere.7

Riflessione finale: il suo caso ha dimostrato che anche le più grandi istituzioni finanziarie possono cadere vittime di comportamenti fraudolenti, sottolineando l'importanza di una vigilanza costante nel settore finanziario.

Strano.

Madoff.

Anzi, Madaffaka.

a cura di
Gianmario D’Amico

  1. Mi ero clamorosamente dimenticato di questo editoriale, ma proprio rimosso... Sai quando pensi di aver dimenticato qualcosa, ma non sai cosa? Ecco, nemmeno quello.
  2. E non perché si tratti di fallimenti.
  3. Siccome in nazione invece siamo più casalinghi, questo claim lo abbiamo affidato al ragù e dado Knorr.
  4. Indovinate cosa abbia scoperto. Qualcosa si, ma ce l’hanno nel sangue, i Markopolos.
  5. Persi alle VLT il venerdì prima.
  6. Non ammetterà nemmeno a processo che quella gallina dalle uova d’oro lo fece secco, come tanti (Fowl Play Gold, per l’esattezza).
  7. Incredibilmente ne scontò molti di meno di 150 come da giudizio inflitto. Strano, per un giovincello della sua età.

Categoria: Editoriale

Tag: Economia e finanza

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